domenica 26 aprile 2009

GENERAZIONE 1000 EURO: CHE DELUSIONE!

Arriva nelle nostre sale una commedia italiana che vede come protagonista un matematico, dedicata al mondo del precariato e ai differenti modi per affrontarlo: Generazione 1000 euro.

Di matematici nei film ne abbiamo visti parecchi quest'ultimo anno! Ma mentre all'estero risolvono enigmatici delitti, oppure diventano ricchi applicando i numeri ai giochi di azzardo, in Italia, con una laurea in tasca, al massimo il matematico Matteo (Alessandro Tiberi) riesce a trovare un lavoro precario che non ama (marketing in una multinazionale), vive con un coinquilino che è anche suo migliore amico e perde la fidanzata.

La sua realtà, secondo il regista Massimo Venier, vorrebbe essere lo specchio in cui si riflettono le ansie e i problemi di un'intera generazione, costretta a vivere con stipendi ridicoli e a fronteggiare le incombenze della vita quotidiana. La sua esperienza, comune a migliaia di giovani del nostro paese, è quella di chi cerca ancora di cogliere il meglio di una vita che troppo spesso impone sacrifici e non ripaga come dovrebbe.

Operazione non riuscita in pieno, purtroppo, nonostante la bravura degli attori e la sceneggiatura (tra l'altro non fedele al libro), tutto sommato godibile e divertente! Qui la scheda del film con l'intervista a Massimo Vernier, Federica Pontremoli, e alle due belle e brave attrici, Valentina Lodovini e Carolina Crescentini, ai bravi Alessandro Tiberi e Francesco Mandelli.

Il protagonista, infatti, dimostra in poco più di un'ora il motivo della sua mediocrità: sottolineando il disprezzo per il lavoro che svolge (il che non lo aiuta certo nella carriera), rifiutando due ottime occasioni di lavoro che avrebbero potuto cambiargli decisamente la vita (uno dei quali di alta dirigenza con benefit a Barcellona), tradendo contemporaneamente due giovani e belle ragazze, molto più brave e intelligenti di lui, e che hanno la solo colpa di amarlo (3 se consideriamo anche la ragazza-medico che lo molla a inizio film), e finendo per mentire perfino al suo migliore amico.

Sensazione condivisa anche dal critico Marco Massaccesi

"Generazione 1000 Euro mostra un protagonista che ha comunque un lavoro, è diviso fra due donne (quale originalità!), riesce a passare una giornata indimenticabile a Lisbona tutto pagato e spesato, e, addirittura, vedersi arrivare una promozione. Senza svelare il capitolo finale, scopriamo nell’ultima inquadratura che è persino contento di essere tornato precario".

"Un film del genere poteva tranquillamente intitolarsi La mia ex faceva l’Infermiera o La mia Sexy Direttrice del Marketing, non avrebbe fatto nessuna differenza. Con Generazione 1000 Euro il precario è diventato un leading role, come il tassista in Taxi Driver o il poliziotto in Dirty Harry".

"Eliminando totalmente la critica verso la società e raccontando una storia di una banalità sconcertante Massimo Venier genera un film raggelante nel panorama italiano. Raggelante come la nostra politica: incapace di notare i nostri mali, ma, allo stesso tempo, ipocritamente parlarne".

L'articolo continua sul sito di divulgazione scientifica Gravità Zero

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