giovedì 28 luglio 2011

Bioarchitettura è online

La testata di divulgazione scientifica  Gravità Zero annuncia il lancio della nuova testata partner  bioarchitettura online, che trattera temi riguardanti discipline che presuppongono un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell'ecosistema.

I contenuti saranno strettamente controllati dal comitato scientifico di Gravità Zero in modo che la scientificità dei contenuti sia sempre corretta. 

In una visione caratterizzata dalla più ampia interdisciplinarità e da un utilizzo parsimonioso delle risorse, la bioarchitettura tende a integrare le attività dell'uomo alle preesistenze ambientali ed ai fenomeni naturali, al fine di realizzare un miglioramento della qualità della vita attuale e futura.

lunedì 25 luglio 2011

La macchina dal moto impossibile


Che cosa è una Goldberg Machine? Gravità Zero ne aveva parlato in questo post, a proposito delle sfide che vengono lanciate nelle università americane. Il nome di questi meccanismi complicatissimi ma perfettamente inutili viene da  Rube Goldberg, famoso per aver inserito nei suoi fumetti macchine estremamente complicate costruite per l'esecuzione di azioni semplicissime, come mettere il dentifricio sullo spazzolino o pulirsi la bocca dopo aver mangiato. Questa che vediamo è  la più grande finora costruita nella carriera di un fotografo canadese e del suo numeroso (vedere il sito web per credere) gruppo di lavoro. 
Lavorando sei mesi sono riusciti a ottenere questo!  Ma vi consigliamo di vedere anche il dietro le quinte e le interviste ai protagonisti al link 2DPhotography Inc




mercoledì 6 luglio 2011

Accademia Telematica Europea: intervista a un'interior designer

Intevista a Claudia Terzaghi, 24 anni, professione Interior Designer e blogger.

Dopo la laurea in interior design al Politecnico di Milano, sezione Bovisa, svolge uno stage  in uno studio di architettura e inizia la sua attività come consulente in un negozio di arredamento. Poi, da ottobre 2010, si iscrive al master in Interior Design e visual merchandising in teledidattica presso l’Accademia Telematica Europea.

A Claudia Terzaghi abbiamo chiesto cosa pensa del corso in teledidattica che sta per terminare di frequentare e di raccontarci dei sui progetti attuali e futuri.



PERCHE' UN CORSO IN TELEDICATTICA? 

Per cercare il master più adatto a me, ho vagliato varie proposte, da quelle più vicina a me, dopo l’università a varie scuole dal nome noto e meno noto.
Poi cercando sul web ho scoperto l'Accademia Telematica Europea, e ho valutato essere la migliore, per le mie esigenze. Infatti, io volevo un master che non occupasse tutte le ore del mio tempo, diventando così una seconda università, né tanto meno volevo solo lezioni in classe, così ho fatto la mia scelta, lezioni telematiche via Skype e lezioni in classe solo una volta al mese, ideali per chi lavora o ha impegni improrogabili.

QUALI SONO STATE LE MATERIE PIU' INTERESSANTI DEL CORSO? 
Le materie che mi hanno appassionata di più sono state quelle che effettivamente non avevo mai trattato al Politecnico, quindi tutta la sezione sul Feng Shui mi ha particolarmente interessata, nonché quelle  di storia del design (di cui sono una appassionata).

COME SI SVOLGONO LE LEZIONI?
In parte via Skype e in parte a “desk”, in aula. L’incentivo è che così facendo le lezioni telematiche sono molto elastiche, dato che si sceglie il giorno e l’ora migliore.
Inoltre il professore, andando avanti col tempo, diventa anche amico, è personale, una sorta di coach privato; non da poco il fatto che se non si coglie un aspetto trattato si può subito interrompere e chiedere delucidazioni senza dover aspettare la fine della lezione. Le materie più scientifiche e teoriche vengono trattare da un docente che non lascia un minimo dubbio, quelle più pratiche e creative sono svolte da un secondo docente che quale accompagna ognuno nel cammino della progettazione.

E L'INNOVAZIONE? 
Durante delle lezioni, sono venuta a conoscenza di nuovi metodi di comunicazione: come i blog. Essendo io una patita di cinema, serie tv e ovviamente di design, il docente mi ha proposto di iniziare a scrivere su un blog professionale, abbinando le mie passioni: così è nato Design&Massmedia, un blog interamente dedicato al cinema e all’arte, qui io scelgo in ogni mio articolo un film, una serie tv ecc, li analizzo e cerco all’interno di essi pezzi di Classic Design, come la poltrona Barcellona di Mies Van de Rohe e la sedia Red&Blue di Rietveld, ma anche oggetti di uso comune come mobili di IKEA.

CI SONO DEI VANTAGGI A FREQUENTARE UN CORSO COME QUESTO?
Grazie agli studi fatti, ho conseguito la laurea dando per scontato molti concetti, ed è proprio con il master in interior design che alle volte mi si è aperto un mondo, nel senso che i famosi concetti messi lì perché studiati avevano un senso e un principio, che approfondendo ho scoperto, analizzato e immagazzinato nella mia mente con un processo di ragionamento e non mnemonico.

E LA BIOARCHIETTURA?
Si, abbiamo parlato anche di argomenti odierni come la Bioarchitettura e le normative casa clima. Io ne avevo sentito parlare e avevo studiato qualcosa, ma durante le lezioni del master ho approfondito alcuni aspetti, tanto che ho scritto alcuni articoli a riguardo e da ultimo ho recensito, proprio sul mio blog, il libro “Manuale di sopravvivenza energetica” di Andrea Mameli, collaborando così con la casa editrice ScienzaExpress.

PROGETTI FUTURI?
Beh, vorrei lavorare nel mio settore ovviamente. Mi piacerebbe maggiormente lavorare in un negozio di arredamento, ma anche affiancare un architetto non sarebbe male, e un piccolo sogno nel cassetto è anche quello di scrivere per riviste di interni ed arredamento, ovviamente mantenendo il mio blog, il mio piccolo angolo delle passioni, dove poter dar sfogo alla “penna” e ai miei pensieri e gusti.