venerdì 7 dicembre 2012

Concluso il Secondo Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati

Grande successo per il Secondo Convegno Nazionale tenuto il 25 e 26 ottobre scorsi presso il Politecnico di Milano, nell’ambito della Campagna Nazionale promossa dall’Agenzia Europea di Bilbao. I temi trattati, l’elevato profilo dei relatori, la partecipazione di rappresentanti degli organi di vigilanza e controllo (ASL dell’Emilia Romagna, del Veneto e della Lombardia), dell’INAIL, della Direzione Provinciale del Lavoro di Milano, del Centro Studi Marco Biagi oltre alla concessione dell’Alto Patronato da parte del Presidente della Repubblica, la presenza del Dott. Lorenzo Fantini in rappresentanza del Ministero del Lavoro e i due collegamenti in web conference con l’America Society of Safety Engineer (ASSE) e l’Health and Safety Executive (HSE), permettono di classificare il Convegno appena concluso come il più importante momento di confronto e discussione a livello nazionale sui problemi applicativi del DPR 177/2011. 

Dopo il successo suscitato dalla proposta di www.spazioconfinato.it e la grande partecipazione registrata per la prima edizione, The Yorker International University, che ha partecipato con una delegazione all'incontro, ha compreso quanto sia  forte  convinzione della necessità di elaborare indicazioni operative immediatamente applicative per sviluppare uno standard tecnico, che possa integrare sinergicamente le prescrizioni e gli obblighi di tutela della salute e sicurezza cogenti per l’eliminazione o riduzione dei possibili rischi legati all’interferenza delle lavorazioni associati alle attività dirette o terziarizzate che prevedono lavori in spazi confinati. 


 Nella giornata del 25 ottobre si sono tenuti gli interventi di relatori rappresentanti di aziende e organizzazioni nazionali e internazionali, che hanno illustrato le proprie esperienze. Nei lavori della mattina, l’Ing. Franco Santini (Presidente AIMAN) ha posto l’accento sul ruolo fondamentale della programmazione e il controllo delle attività di manutenzione ai fini della tutela della salute e sicurezza degli addetti, specie se impegnati in contesti specifici come gli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. L’ing. Adriano Paolo Bacchetta (www.spazioconfinato.it/Studio Consulenze Industriali), organizzatore dell’evento, ha quindi delineato il contesto attuale dell’applicazione del DPR 177/2011 evidenziando quali siano, ancora oggi dopo quasi un anno dalla sua entrata in vigore, i dubbi interpretativi e le criticità applicative del Decreto. 

Il Prof. Giuseppe Nano (Politecnico di Milano) si è soffermato sui rischi da atmosfere sotto ossigenate in spazi confinati, ponendo l’accento su come questo tipo di rischio sia spesso sottovalutato da chi non conosce appieno quali siano i tempi con i quali si può giungere all’asfissia in ambienti con ridotta concentrazione di ossigeno. All’Ing. Luciano Di Donato (INAIL ex ISPESL coordinatore attività sottogruppo “ambienti confinati” costituitosi all’interno del Comitato 1 – Buone Prassi – della Commissione Consultiva Permanente art. 6 D.Lgs.81/2008) il compito di illustrare scopo e contenuti del Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati approvato dalla Commissione consultiva permanente. Marco Bergamaschi (ANIMA/ASSOSIC) ha illustrato i principali criteri per la scelta e il corretto utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale negli spazi confinati. Il Dott. Massimo Paolini (ENEL - Personale e Organizzazione Italia) ha aperto il turno dei testimonial aziendali illustrando l’esperienza condotta da ENEL riguardo alla gestione degli aspetti di salute e sicurezza nelle attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. In seguito, l’Ing. Fabio Marelli (Metropolitana Milanese - Servizio Idrico Integrato della Città di Milano) ha trattato il tema della sicurezza negli spazi confinati nelle attività di trattamento delle acque reflue evidenziando gli strumenti gestionali e operativi adottati per la prevenzione degli incidenti. 

L’Ing. Silvano Barberi (Comandante Provinciale dei VVF di Milano) ha tenuto l’ultimo intervento della mattina dedicato all’illustrazione dell’esperienza dei Vigili del Fuoco nelle attività di soccorso negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Il pomeriggio ha visto da subito l’intervento in Web conference di Mr. L. Morris e Mr. R. McGreal, dell’Health and Safety Executive - UK. Per la prima volta in Italia si è potuta ascoltare una relazione dell’HSE durante la quale sono stati illustrati i principi alla base del documento “Safe work in Confined Spaces” “Confined Spaces Regulations 1997 Approved Code of Practice, Regulations and guidance” e le modalità previste dall’HSE per lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative in questi particolari contesti operativi. Marco Magri (Dräger Academy) ha presentato il nuovo modulo mobile ideato quale ambito addestrativo sia per i lavoratori che devono operare negli spazi confinati, sia per la formazione e addestramento degli addetti alla squadra di soccorso e recupero. L’Ing. Fabio Gavino (SPAQ S.r.l.) e il Geom. Stefano Fiori (Progetto Sicurezza) hanno illustrato la proposta di www.spazioconfinato.it per quanto riguarda le attività di formazione e un esempio applicativo pratico di procedura di emergenza in una specifica realtà operativa. Luigi Muzzini (CEI comitati tecnici CEI 64 – 81) ha quindi introdotto il tema degli aspetti di rischio elettrico in ambienti confinati, con particolare riferimento ai luoghi conduttori ristetti di cui alla CEI 64-8. La prima giornata dei lavori del convegno si è quindi conclusa con il secondo collegamento in web conference con Mr. Terry W. Krug (vise chair Z117 Confined Spaces Committee American Society of Safety Engineers) durante il quale sono stati illustrati i contenuti della norma ANSI/ASSE Z117-1/2009.


Nella mattina del secondo giorno, la Dott.ssa Maria Giovannone (ANMIL Sicurezza) ha aperto i lavori illustrando le ragioni e gli scopi di questa seconda giornata caratterizzata dal confronto tra diversi soggetti istituzionali in questo periodo impegnati nella definizione di documenti operativi destinati agli operatori del settore. Ha quindi passato la parola all’Avv. Lorenzo Fantini (Ministero del Lavoro) che ha illustrato la disciplina della salute e sicurezza negli ambienti confinati, quali le ragioni del Decreto e le prospettive. L’Ing. Adriano Paolo Bacchetta ha quindi sottolineato come le norme tecniche rappresentino un imprescindibile supporto alla sicurezza delle attività nei “confined spaces”, questo considerato come oggi siano già disponibili prodotti della normazione tecnica specificatamente applicabili a queste attività. Di seguito la Dott.ssa Liliana Frusteri (INAIL) ha posto l’accento sul ruolo dell’INAIL a supporto d’imprese e lavoratori e quindi la Dott.ssa Patrizia Ferdenzi (AUSL Modena/Reggio Emilia) ha illustrato le attività del Gruppo Regionale Emilia Romagna Ambienti Confinati e una sintesi delle istruzioni operative e descrizione del programma degli interventi di controllo che saranno realizzati in modo congiunto/coordinato con DPL, VVF. Il Dott. Alberto Brocco (Regione Veneto, AULSS Legnago VR), ha quindi presentato gli indirizzi applicativi della Regione Veneto per i lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati e i primi risultati dell'attività di controllo. Sul tema della certificazione dei contratti è quindi intervenuta la Dott.ssa Flavia Pasquini (Centro Studi Marco Biagi - Università di Modena e Reggio Emilia) che ha portato l’esperienza del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi. Il rischio chimico nei luoghi confinati è stato l’oggetto dell’intervento dell’Ing. Saverio Pappagallo (ASL Milano) con un esempio derivante dall’attività di vigilanza effettuata, mentre Giuseppe Ravasio (ASL Bergamo - Servizio PSAL) ha parlato delle "Istruzioni operative per lavori in ambienti confinati" predisposte dall'ASL della Provincia di Bergamo, sulla loro genesi e sugli sviluppi futuri. Al termine dell’incontro, il dott. Aldo Scarcelli (Responsabile dell’Ufficio di Direzione DPL Milano) ha affrontato il tema del nuovo regime di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti confinati, con particolare riferimento ai profili giuridici e di tecnica ispettiva.



L’aspetto principale che ha caratterizzato i lavori, oltre alla presenza per la prima volta di esperti stranieri che hanno illustrato quanto predisposto nei rispettivi paesi a livello legislativo o come norme tecniche/buone prassi, è stata la concretezza delle relazioni presentate. I relatori che sono intervenuti, oltre a fornire utili indicazioni sulle varie problematiche applicative del D.P.R.177/2011, hanno analizzato casi operativi attraverso esempi pratici illustrando possibili procedure operative. Nel corso dei lavori, è stato più volte sottolineato come gli incidenti evidenzino, oltre ad una strutturale carenza di formazione e addestramento, anche una completa mancanza di programmazione degli interventi di soccorso che ha molto spesso portato l’incidente iniziale a concatenare, attraverso l’improvvisato intervento attuato dai colleghi di lavoro non adeguatamente attrezzati e privi delle più; elementari conoscenze a riguardo, impossibili azioni si salvataggio che, di fatto, si sono purtroppo tradotte solamente in un incremento del numero delle vittime.


La costatazione che le prescrizioni e gli obblighi di tutela della salute e sicurezza nell’eliminazione o riduzione dei possibili rischi legati all’interferenza delle lavorazioni associati alle attività; dirette o terziarizzate che prevedono lavori in spazi confinati, sono per lo più disattesi, rende necessario poter fornire indicazioni operative immediatamente applicative che consentano un’uniforme applicazione normativa e, al contempo, una maggiore attenzione da parte di tutti gli operatori verso tali obblighi. Dal palco è stata inviata la sollecitazione agli organismi di normazione affinché si proceda in tempi rapidi alla costituzione di uno specifico gruppo di lavoro che possa elaborare uno standard tecnico applicabile (analogo alle OSHA 29 CFR 1910.146 Permit-Required Confined Spaces oppure le ANSI/ASSE Z117.1-2009 Safety Requirements for Confined Spaces), giungendo contestualmente a una definizione precisa e univoca di quali siano da definire “spazi confinati” e della relativa cartellonistica di ammonimento, oltre alla definizione dei contenuti minimi di formazione necessaria per qualificare le imprese e gli addetti che operano in tali contesti. A riguardo, uno specifico riferimento è possibile, ad esempio, con riferimento alle norme UNI applicabili (es. UNI 10149-2008 - Criteri per la formulazione e gestione del permesso di lavoro, UNI 10146-2007 - Criteri per la formulazione di un contratto per la fornitura di servizi finalizzati alla manutenzione, UNI 11414-2011 - Manutenzione - Linee guida per la qualificazione del sistema di manutenzione, UNI 11420 - Manutenzione - Qualifica del personale di manutenzione, ecc.).


Anche quest’anno si può certamente affermare che lo scopo del Convegno, nato per creare le condizioni perché si possa raccogliere e condividere l’esperienza di chiunque sia portatore di reali conoscenze e interesse in modo da poter identificare azioni efficaci e procedure operative da condividere e sviluppare grazie alla collaborazione di tutti, è stato certamente raggiunto. Infatti, per evitare che in futuro si ripeta questo tipo d’incidenti, affermata sia l’importanza di DUVRI e PSC come documenti che formalizzano l’attività di cooperazione, coordinamento e avvenuta informazione reciproca tra imprese coinvolte in un appalto, è evidente la necessità di verificare che la catena degli appalti e subappalti non porti aziende o artigiani a operare in attività per le quali non sono né preparati né attrezzati



La questione è una sola: bisogna eseguire un’approfondita e corretta valutazione dei rischi, un addestramento efficace, prevedere l’impiego di attrezzature idonee e pianificare sia le attività ordinarie sia gli scenari di emergenza, codificando le operazioni da porre in essere.
Oltre a quanto sopra, come da tempo sottolineato da tutta la comunità; scientifica internazionale, è anche necessario realizzare interventi che tendano a neutralizzare o a ridurre al minimo il verificarsi di comportamenti caratterizzati da inosservanza di norme operative o regolamentari, o dal porre in essere comportamenti non conformi alle comuni pratiche di sicurezza. Questo considerato che, nel determinismo degli infortuni e delle malattie professionali, il fattore umano occupa una posizione di preminenza su tutti gli altri fattori: esso presenta, infatti, molte variabili e ancora di più se ne possono prevedere per le varie combinazioni possibili. La sicurezza basata sui comportamenti (Behavior-Based Safety) supera la visione classica della gestione della sicurezza basata principalmente sulla sola analisi dei rischi e sul ricorso acritico a generici concetti di formazione, comunicazione e informazione, spostando l’attenzione di tutta l’organizzazione verso la condivisione diffusa dei valori della sicurezza intesi come specifici comportamenti verbali tra lavoratori e verso l’attivazione di comportamenti di sicurezza misurati su parametri oggettivi come frequenza, latenza, durata, intensità, ampiezza e completezza delle azioni dei singoli.
Yorker University ha appreso che la Terza edizione di quest’atteso evento annuale si terrà il 25/26 di Ottobre 2013. Inoltre diverse saranno le iniziative che caratterizzeranno la nostra azione per la diffusione della cultura della sicurezza in questo specifico contesto operativo.








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