Grande
successo per il Secondo Convegno Nazionale tenuto il 25 e 26 ottobre
scorsi presso il Politecnico di Milano, nell’ambito della Campagna
Nazionale promossa dall’Agenzia Europea di Bilbao. I temi trattati,
l’elevato profilo dei relatori, la partecipazione di rappresentanti
degli organi di vigilanza e controllo (ASL dell’Emilia Romagna, del
Veneto e della Lombardia), dell’INAIL, della Direzione Provinciale del
Lavoro di Milano, del Centro Studi Marco Biagi oltre alla concessione
dell’Alto Patronato da parte del Presidente della Repubblica, la
presenza del Dott. Lorenzo Fantini in rappresentanza del Ministero del
Lavoro e i due collegamenti in web conference con l’America Society of
Safety Engineer (ASSE) e l’Health and Safety Executive (HSE), permettono
di classificare il Convegno appena concluso come il più importante
momento di confronto e discussione a livello nazionale sui problemi
applicativi del DPR 177/2011.
Dopo il successo suscitato dalla proposta di www.spazioconfinato.it e la
grande partecipazione registrata per la prima edizione, The Yorker International University, che ha partecipato con una delegazione all'incontro, ha compreso quanto sia forte convinzione della necessità di elaborare indicazioni
operative immediatamente applicative per sviluppare uno standard
tecnico, che possa integrare sinergicamente le prescrizioni e gli
obblighi di tutela della salute e sicurezza cogenti per l’eliminazione o
riduzione dei possibili rischi legati all’interferenza delle
lavorazioni associati alle attività dirette o terziarizzate che
prevedono lavori in spazi confinati.
Nella giornata del 25 ottobre si
sono tenuti gli interventi di relatori rappresentanti di aziende e
organizzazioni nazionali e internazionali, che hanno illustrato le
proprie esperienze. Nei lavori della mattina, l’Ing. Franco Santini
(Presidente AIMAN) ha posto l’accento sul ruolo fondamentale della
programmazione e il controllo delle attività di manutenzione ai fini
della tutela della salute e sicurezza degli addetti, specie se impegnati
in contesti specifici come gli ambienti sospetti di inquinamento o
confinati. L’ing. Adriano Paolo Bacchetta (www.spazioconfinato.it/Studio
Consulenze Industriali), organizzatore dell’evento, ha quindi delineato
il contesto attuale dell’applicazione del DPR 177/2011 evidenziando
quali siano, ancora oggi dopo quasi un anno dalla sua entrata in vigore,
i dubbi interpretativi e le criticità applicative del Decreto.
Il Prof.
Giuseppe Nano (Politecnico di Milano) si è soffermato sui rischi da
atmosfere sotto ossigenate in spazi confinati, ponendo l’accento su come
questo tipo di rischio sia spesso sottovalutato da chi non conosce
appieno quali siano i tempi con i quali si può giungere all’asfissia in
ambienti con ridotta concentrazione di ossigeno. All’Ing. Luciano Di
Donato (INAIL ex ISPESL coordinatore attività sottogruppo “ambienti
confinati” costituitosi all’interno del Comitato 1 – Buone Prassi –
della Commissione Consultiva Permanente art. 6 D.Lgs.81/2008) il compito
di illustrare scopo e contenuti del Manuale illustrato per lavori in
ambienti sospetti di inquinamento o confinati approvato dalla
Commissione consultiva permanente. Marco Bergamaschi (ANIMA/ASSOSIC) ha
illustrato i principali criteri per la scelta e il corretto utilizzo dei
Dispositivi di Protezione Individuale negli spazi confinati. Il Dott.
Massimo Paolini (ENEL - Personale e Organizzazione Italia) ha aperto il
turno dei testimonial aziendali illustrando l’esperienza condotta da
ENEL riguardo alla gestione degli aspetti di salute e sicurezza nelle
attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. In seguito,
l’Ing. Fabio Marelli (Metropolitana Milanese - Servizio Idrico Integrato
della Città di Milano) ha trattato il tema della sicurezza negli spazi
confinati nelle attività di trattamento delle acque reflue evidenziando
gli strumenti gestionali e operativi adottati per la prevenzione degli
incidenti.
L’Ing. Silvano Barberi (Comandante Provinciale dei VVF di
Milano) ha tenuto l’ultimo intervento della mattina dedicato
all’illustrazione dell’esperienza dei Vigili del Fuoco nelle attività di
soccorso negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Il
pomeriggio ha visto da subito l’intervento in Web conference di Mr. L.
Morris e Mr. R. McGreal, dell’Health and Safety Executive - UK. Per la
prima volta in Italia si è potuta ascoltare una relazione dell’HSE
durante la quale sono stati illustrati i principi alla base del
documento “Safe work in Confined Spaces” “Confined Spaces Regulations
1997 Approved Code of Practice, Regulations and guidance” e le modalità
previste dall’HSE per lo svolgimento in sicurezza delle attività
lavorative in questi particolari contesti operativi. Marco Magri (Dräger
Academy) ha presentato il nuovo modulo mobile ideato quale ambito
addestrativo sia per i lavoratori che devono operare negli spazi
confinati, sia per la formazione e addestramento degli addetti alla
squadra di soccorso e recupero. L’Ing. Fabio Gavino (SPAQ S.r.l.) e il
Geom. Stefano Fiori (Progetto Sicurezza) hanno illustrato la proposta di
www.spazioconfinato.it per quanto riguarda le attività di formazione e
un esempio applicativo pratico di procedura di emergenza in una
specifica realtà operativa. Luigi Muzzini (CEI comitati tecnici CEI 64 –
81) ha quindi introdotto il tema degli aspetti di rischio elettrico in
ambienti confinati, con particolare riferimento ai luoghi conduttori
ristetti di cui alla CEI 64-8. La prima giornata dei lavori del convegno
si è quindi conclusa con il secondo collegamento in web conference con
Mr. Terry W. Krug (vise chair Z117 Confined Spaces Committee American
Society of Safety Engineers) durante il quale sono stati illustrati i
contenuti della norma ANSI/ASSE Z117-1/2009.
Nella mattina del secondo giorno, la Dott.ssa Maria Giovannone (ANMIL
Sicurezza) ha aperto i lavori illustrando le ragioni e gli scopi di
questa seconda giornata caratterizzata dal confronto tra diversi
soggetti istituzionali in questo periodo impegnati nella definizione di
documenti operativi destinati agli operatori del settore. Ha quindi
passato la parola all’Avv. Lorenzo Fantini (Ministero del Lavoro) che ha
illustrato la disciplina della salute e sicurezza negli ambienti
confinati, quali le ragioni del Decreto e le prospettive. L’Ing. Adriano
Paolo Bacchetta ha quindi sottolineato come le norme tecniche
rappresentino un imprescindibile supporto alla sicurezza delle attività
nei “confined spaces”, questo considerato come oggi siano già
disponibili prodotti della normazione tecnica specificatamente
applicabili a queste attività. Di seguito la Dott.ssa Liliana Frusteri
(INAIL) ha posto l’accento sul ruolo dell’INAIL a supporto d’imprese e
lavoratori e quindi la Dott.ssa Patrizia Ferdenzi (AUSL Modena/Reggio
Emilia) ha illustrato le attività del Gruppo Regionale Emilia Romagna
Ambienti Confinati e una sintesi delle istruzioni operative e
descrizione del programma degli interventi di controllo che saranno
realizzati in modo congiunto/coordinato con DPL, VVF. Il Dott. Alberto
Brocco (Regione Veneto, AULSS Legnago VR), ha quindi presentato gli
indirizzi applicativi della Regione Veneto per i lavori in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati e i primi risultati dell'attività
di controllo. Sul tema della certificazione dei contratti è quindi
intervenuta la Dott.ssa Flavia Pasquini (Centro Studi Marco Biagi -
Università di Modena e Reggio Emilia) che ha portato l’esperienza del
Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi. Il rischio chimico
nei luoghi confinati è stato l’oggetto dell’intervento dell’Ing.
Saverio Pappagallo (ASL Milano) con un esempio derivante dall’attività
di vigilanza effettuata, mentre Giuseppe Ravasio (ASL Bergamo - Servizio
PSAL) ha parlato delle "Istruzioni operative per lavori in ambienti
confinati" predisposte dall'ASL della Provincia di Bergamo, sulla loro
genesi e sugli sviluppi futuri. Al termine dell’incontro, il dott. Aldo
Scarcelli (Responsabile dell’Ufficio di Direzione DPL Milano) ha
affrontato il tema del nuovo regime di qualificazione delle imprese e
dei lavoratori autonomi operanti in ambienti confinati, con particolare
riferimento ai profili giuridici e di tecnica ispettiva.
L’aspetto principale che ha caratterizzato i lavori, oltre alla presenza
per la prima volta di esperti stranieri che hanno illustrato quanto
predisposto nei rispettivi paesi a livello legislativo o come norme
tecniche/buone prassi, è stata la concretezza delle relazioni
presentate. I relatori che sono intervenuti, oltre a fornire utili
indicazioni sulle varie problematiche applicative del D.P.R.177/2011,
hanno analizzato casi operativi attraverso esempi pratici illustrando
possibili procedure operative. Nel corso dei lavori, è stato più volte
sottolineato come gli incidenti evidenzino, oltre ad una strutturale
carenza di formazione e addestramento, anche una completa mancanza di
programmazione degli interventi di soccorso che ha molto spesso portato
l’incidente iniziale a concatenare, attraverso l’improvvisato intervento
attuato dai colleghi di lavoro non adeguatamente attrezzati e privi
delle più; elementari conoscenze a riguardo, impossibili azioni si
salvataggio che, di fatto, si sono purtroppo tradotte solamente in un
incremento del numero delle vittime.
La costatazione che le prescrizioni
e gli obblighi di tutela della salute e sicurezza nell’eliminazione o
riduzione dei possibili rischi legati all’interferenza delle lavorazioni
associati alle attività; dirette o terziarizzate che prevedono lavori
in spazi confinati, sono per lo più disattesi, rende necessario poter
fornire indicazioni operative immediatamente applicative che consentano
un’uniforme applicazione normativa e, al contempo, una maggiore
attenzione da parte di tutti gli operatori verso tali obblighi. Dal
palco è stata inviata la sollecitazione agli organismi di normazione
affinché si proceda in tempi rapidi alla costituzione di uno specifico
gruppo di lavoro che possa elaborare uno standard tecnico applicabile
(analogo alle OSHA 29 CFR 1910.146 Permit-Required Confined Spaces
oppure le ANSI/ASSE Z117.1-2009 Safety Requirements for Confined
Spaces), giungendo contestualmente a una definizione precisa e univoca
di quali siano da definire “spazi confinati” e della relativa
cartellonistica di ammonimento, oltre alla definizione dei contenuti
minimi di formazione necessaria per qualificare le imprese e gli addetti
che operano in tali contesti. A riguardo, uno specifico riferimento è
possibile, ad esempio, con riferimento alle norme UNI applicabili (es.
UNI 10149-2008 - Criteri per la formulazione e gestione del permesso di
lavoro, UNI 10146-2007 - Criteri per la formulazione di un contratto per
la fornitura di servizi finalizzati alla manutenzione, UNI 11414-2011 -
Manutenzione - Linee guida per la qualificazione del sistema di
manutenzione, UNI 11420 - Manutenzione - Qualifica del personale di
manutenzione, ecc.).
Anche quest’anno si può certamente affermare che lo scopo del Convegno,
nato per creare le condizioni perché si possa raccogliere e condividere
l’esperienza di chiunque sia portatore di reali conoscenze e interesse
in modo da poter identificare azioni efficaci e procedure operative da
condividere e sviluppare grazie alla collaborazione di tutti, è stato
certamente raggiunto. Infatti, per evitare che in futuro si ripeta
questo tipo d’incidenti, affermata sia l’importanza di DUVRI e PSC come
documenti che formalizzano l’attività di cooperazione, coordinamento e
avvenuta informazione reciproca tra imprese coinvolte in un appalto, è
evidente la necessità di verificare che la catena degli appalti e
subappalti non porti aziende o artigiani a operare in attività per le
quali non sono né preparati né attrezzati
La questione è una sola: bisogna eseguire un’approfondita e corretta
valutazione dei rischi, un addestramento efficace, prevedere l’impiego
di attrezzature idonee e pianificare sia le attività ordinarie sia gli
scenari di emergenza, codificando le operazioni da porre in essere.
Oltre a quanto sopra, come da tempo sottolineato da tutta la comunità;
scientifica internazionale, è anche necessario realizzare interventi che
tendano a neutralizzare o a ridurre al minimo il verificarsi di
comportamenti caratterizzati da inosservanza di norme operative o
regolamentari, o dal porre in essere comportamenti non conformi alle
comuni pratiche di sicurezza. Questo considerato che, nel determinismo
degli infortuni e delle malattie professionali, il fattore umano occupa
una posizione di preminenza su tutti gli altri fattori: esso presenta,
infatti, molte variabili e ancora di più se ne possono prevedere per le
varie combinazioni possibili. La sicurezza basata sui comportamenti
(Behavior-Based Safety) supera la visione classica della gestione della
sicurezza basata principalmente sulla sola analisi dei rischi e sul
ricorso acritico a generici concetti di formazione, comunicazione e
informazione, spostando l’attenzione di tutta l’organizzazione verso la
condivisione diffusa dei valori della sicurezza intesi come specifici
comportamenti verbali tra lavoratori e verso l’attivazione di
comportamenti di sicurezza misurati su parametri oggettivi come
frequenza, latenza, durata, intensità, ampiezza e completezza delle
azioni dei singoli.
Yorker University ha appreso che la
Terza edizione di quest’atteso evento annuale si terrà il 25/26 di
Ottobre 2013. Inoltre diverse saranno le iniziative che
caratterizzeranno la nostra azione per la diffusione della cultura della
sicurezza in questo specifico contesto operativo.
venerdì 7 dicembre 2012
Concluso il Secondo Convegno Nazionale sulle attività negli Spazi Confinati
Link:
www.spazioconfinato.it
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