mercoledì 26 settembre 2012

MARCO GRAPPEGGIA E L'IMPRESA DEL XXII SECOLO

Abbiamo intervistato Marco Grappeggia, docente universitario e autore, tra l'altro, di un'opera  sulle PMI dal titolo "Il rinascimento dell'impresa familiare", scritto a due mani con Alessandro Fumagalli.

Marco Grappeggia
Domanda. Perché quest'opera? 
Marco Grappeggia. Perché la società del XXII secolo sarà completamente diversa da quella che conosciamo oggi e anche da quella che forse possiamo immaginare. 

D. Quali i maggiori cambiamenti?
Grappeggia. Secondo l'economista Drucker un ruolo centrale lo svolgerà la terza età che conquisterà una quota della popolazione sempre maggiore. Minore natalità, maggiore immigraione, una vita media più lunga concentreranno nelle mani degli over 60 una quantità di potere e ruolo crescente. 

D. Ci può fare qualche esempio?
Grappeggia. Sono numerosi gli esempi che si possono fare in termini sociali e politici. Non sono pochi infatti che pongono l'accento sull'età media elevata della classe manageriale, politica e accademica del nostro paese.

D. La speranza è che questa longevità permetta più rinascite e on una cristallizzazione né della classe dirigente né in particolar modo degli imprenditori. 
Grappeggia. Se sfruttare la vicinanza di un punto di picco nella propria carriera può essere un momento positivo per cambiare e innovarsi, allo stesso tempo una uscita mobrida e programmata pone le basi per evitare un trauma che può risultare pesante perla stragrande maggioranza delle imprese familiari. 
Uno dei lati meno felici della modernità industriale è stato infatti il superamento di certi ruoli che esistevano nella famiglia contadina riservati ai più anziani della comunità. Serbatoi di conoscenza e sapienza in culture spesso prive di tradizione scritta gli uomini oltre la maturità erano i custodi dei valori più profondi della comunità stessa e a loro grande rispetto era dovuto. 
Non dittatori senza tempo ma uomini di grande sapienza e saggezza pronti a offrire il loro contributo di esperienza ed obiettivo distacco ai più giovani 
Sempre di più sono gli imprenditori e i leader che negli ultimi anni mirano a qualcosa di nuovo che è anche sorprendentemente vecchio: il ruolo del mentore.

D. Può spiegare meglio il concetto? 
Grappeggia. L'essere mentore è una via per muoversi verso la "learning organization" e scongiurare la crisi del successo che può seguire la più volte citata fase di maturità dell'organizzazione. 
Chi prende la strada della costruttività preparando da mentore con saggezza e in anticipo il proprio graduale distacco prepara gli uomini d'impresa a sviluppare capacità di apprendere, adattarsi al cambiamento ed acquisire quella autonomia che sarà necessaria quando il leader mentore gradualmente si allontanerà magari verso nuove e stimolanti opportunità. 



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