“Con questa atmosfera Bob Wilson (lo scenografo, n.d.a.) ha voluto ricostruire l'ambiente subacqueo. - ci racconta Alberto Vanelli Direttore della Venaria Reale - Alessandria d'Egitto ed Heraklion, il suo porto, da cui questi reperti provengono, oggi sono una città sommersa. Per questo motivo, il regista ha voluto ricostruire un'atmosfera sottomarina: l'ingresso è un'area bianca in cui l'acqua non è molto profonda, mentre nelle successive sale si scende sempre più in profondità. La presentazione degli oggetti, attraverso un tessuto di tulle anziché una vetrina, rende l'idea del mondo sommerso. È ciò che vede l'archeologo che scendendo in profondità scopre i reperti.”E questo archeologo ha un nome ben preciso: Franck Goddio, esploratore e avventuriero è lui l'artefice del ritrovamento e degli scavi che hanno portato alla luce un mondo sommerso, per restituire all'umanità contemporanea la traccia di antichità perdute.
Nel 1987 Franck Goddio fondò l'Institut Européen d’Archéologie Sous-Marine (IEASM), ente non-profit per l'individuazione, l'esplorazione, lo studio e il restauro dei siti sommersi e l'esposizione dei loro tesori. Fu una decisione coraggiosa da parte di un uomo che fino a quel momento aveva perseguito una carriera in tutt'altro campo
Nato a Casablanca nel 1947, Franck Goddio ha studiato presso l'École Nationale Supérieure de la Statistique et de l’Administration Economique. Dopo aver lavorato come consulente delle Nazioni Unite fra il 1973 e il 1975, divenne consulente del governo dell'Arabia Saudita per contribuire alla creazione del Saudi Development Fund. Ritorna in Francia nel 1983.
Franck Goddio è il nipote di Éric de Bisschop, navigatore, avventuriero e scrittore, scopritore delle antiche vie di navigazione nel sud del Pacifico e inventore del moderno catamarano. Goddio unisce il suo amore per l'avventura subacquea a solide abilità analitiche: capì che il campo offriva spazio per una società privata che collaborasse con i governi, pur rimanendo indipendente, per sviluppare metodi di lavoro e un’adeguata strategia.
Il Ministero degli Esteri francese consigliò la collaborazione di Goddio alle Filippine, che avevano richiesto l'aiuto francese per la ricerca di un vascello della Compagnia delle Indie Orientali perdutosi nel Mar Cinese nel 1773. Condotta insieme al National Museum, questa prima avventura ebbe subito successo.
Nel 1992 iniziò a lavorare, con il Consiglio Supremo delle Antichità dell'Egitto, a un progetto archeologico su vasta scala che portò alla mappatura del Porto Grande di Alessandria e alla scoperta di un importante tempio a Canopo est nella baia di Abuqir e della città di Thonis-Heracleion, a circa 7 km dalla costa. La mostra “Egitto. Tesori sommersi” espone una selezione dei manufatti più belli e storicamente più rilevanti recuperati durante queste missioni.
Nel 2003 Goddio fu co-fondatore dell'Oxford Centre for Maritime Archaeology (OCMA), associato all'università di Oxford.
Sul magazine online contesti.eu si trova uno
speciale completo dedicato alla mostra.
http://www.contesti.eu |
http://www.lavenaria.it/ |
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